Sono milioni. Abbandonati da secoli al loro destino. Lottano per conquistarsi qualche centimetro di luce in mezzo ad una selva ostile. Ma resistono e resistono. Nessuna pianta come l’olivo ci insegna la resilienza. L’idea bucolica di una natura gentile, tutta fiorellini e farfalle, muore oggi davanti all’immagine dell’olivo, semi-soffocato dal bosco che avanza. Strangolato dall’edera, circondato dal rovo, attaccato da mosche e insetti giunti da mondi lontani. Niente favole a lieto fine: per lui, come per tanti di noi, la vita è una lotta: dura e difficile. Ma l’olivo ci insegna a resistere. A non mollare mai.
È difficile trovare in natura tanta determinazione. L’olivo dovrebbe avere tatuato sulla sua corteccia l’”Hold On” (trad. Resisti) dei vecchi marinai inglesi. Del resto era sacro alla divina Athena, figlia di Zeus. Donna nata già grande e armata di tutto punto. Non uscita da corpo di donna ma partorita dalla testa del padre aperta come un melone, da un colpo di scure per permetterle di uscire. Guerriera instancabile e determinata. Ma anche dea della saggezza, della sapienza e delle arti. E soprattutto protettrice dell’albero d’olivo.
La resilienza dell’Olivo spiegata attraverso il mito di Athena
Sull’acropoli di Atene, all’interno del tempio dell’Eretteo, due divinità si sfidano per il possesso della città e dell’Attica intera.

Da una parte, armato di tridente, Poseidone temuto dio del mare, dispensatore di terremoti e maremoti. Dall’altra Athena,divinità guerriera, capace di menar fendenti ma anche di apprezzare sapienza e saggezza. La prima mossa è di Poseidone che alza il suo tridente al cielo e lo scaglia con tutta la forza possibile sul pavimento del tempio. Dal terreno forato dall’arma: viene fuori una copiosa fonte di acqua salata. Ora tocca ad Athena. Anche lei conficca qualcosa nel terreno. Ma non c’è violenza nel suo gesto. A fianco del tridente che sgorga acqua salata, compare una pianta dalle fronde color dell’argento. Athena regala all’Attica il primo olivo della storia. Vince la sfida e quella città diverrà Atene in suo onore.
Da allora l’olivo divenne pianta sacra per gli ateniesi e per i greci tutti. E l’olivo sacro alla dea continuò a crescere sull’acropoli.
Ma nel 480 i persiani di Terse violarono la capitale dell’Attica e la misero a ferro e fuoco. Non risparmiarono nemmeno l’albero sacro. L’olivo venne divorato dalle fiamme. Alla fine ne rimase solo lo scheletro, un totem scuro e senza vita. Sembrava la fine di tutto.

Sembrava la fine di tutto. Ma il giorno dopo, da quell’ammasso scuro di legna bruciata, nacque un pollone lungo un cubito. Era la vita che ricominciava.
La forza dell’ulivo e dell’olio di oliva è superiore, perché è un concentrato di virtù naturali: l’oro del sole, i minerali del suolo. Balsamo che, da millenni, gli uomini si sono sforzati di estrarre nel modo più puro.
La resilienza di un nostro oliveto risorto dalle ceneri
Poco sotto l’abitato di Villalunga, nel comune di Stellanello coltivo un oliveto dove mi piace ritirarmi quando ho bisogno di ritrovare forza o coraggio. Si tratta di un terreno che, una trentina di anni fa, fu divorato dalle fiamme di un incendio. I vecchi proprietari lo abbandonarono e, col tempo, venne colonizzato dal bosco. Quando lo comprai, assieme ad altri terreni, decisi di pulirlo: non pretendevo granchè, lo avrei liberato dai rovi e avrei fatto della legna. Dopo più di venti giorni di lavoro, riapparvero i muretti a secco e sulle fasce spettri neri di ulivi secolari completamente bruciati. Sembrava un cimitero della memoria. Eppure alla base di quei tronchi, la vita stava rinascendo. Giovani polloni di ulivo, vivi e battaglieri, cercavano di guadagnarsi il loro spazio tra rovi e edera. Combattevano da anni senza arrendersi.
Oggi è di nuovo un oliveto e di quell’incendio rimangono solo i vecchi tronchi tagliati alla base a ricordarci che l’olivo è la pianta di Atena.
Quest’anno ci darà, finalmente, il primo raccolto.
Olivo di qualità taggiasca. Carbonizzato da un incendio e tagliato alla base, dopo 9 anni risorge con un nuovo virgulto. Forza della natura. Saggezza di Atena.
In tutto il suo splendore. Un ulivo sano e felice, baciato dai primi raggi del sole. Ci darà un olio extravergine biologico da gran gourmet e benefico per le nostre arterie.